La comunicazione con la famiglia: una relazione tossica

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La comunicazione con la famiglia: una relazione tossica ?

Da bambini siamo indotti da un concetto che considero che va sopra al limite: la comunicazione, esenza fondamentale con la famiglia, indipendentemente da come essa sia.

In poche parole si suppone che dobbiamo cercare supporto e comprensione nelle persone che ci hanno dato la vita. Così, arriviamo a scegliere la solitudine a causa della mancanza di umanità con la quale siamo trattati.

Non importa quanto provino ad essere vicini a noi, molte volte succede che possano romperci le ali ad ogni passo.

Ci vedono come responsabili di una promozione, come persone realizzate e ricche, che lavorano e si prendono cura di loro quando saranno anziani. Evidentemente, in queste “persone realizzate” sono incluse anche i loro ideali della gioventù. Questi ideali, ogni tanto, non sono stati realizzati e hanno portato una difficoltà nel crescere il proprio bambino.

Se mamma voleva essere un medico e non ci è riuscita, allora per forza devo esserlo io, e se papà voleva essere un ingegnere, allora io lo sarò suo posto.

Vi siete mai chiesti, cari genitori, cosa volessero i vostri figli per davvero?

No! Ovvio che no. Sapete solo progettare i vostri fallimenti e usare i propri figli come “ricupero di gioventù”. Voi incoraggiate il meccanismo di robot, invece di aiutarci a formare delle nostre opinioni, invece di educarci e di dimostraci come essere umani.

Perché volete che noi vi realizziamo i vostri sogni? Perché voi volete che noi fossimo i riparatori del vostro passato? Noi non possiamo avere sogni e ideali?

Tra tutti quelli che ci mettono pressione, voi siete quelli che ci frantumano i sogni con il primo “NO”. Perché? Perché ci dite che la famiglia è santa, però poi ci allontanate se abbiamo sogni diversi dai vostri.

Vi prego, vi abbiamo anche supplicati, lasciateci crescere per bene!

Ci avete colpiti con le parole, ci avete colpito fisicamente, siamo andati oltre, ma non ci siamo dimenticati. Non abbiamo dimenticato come ci avete schiacciato i nostri sogni e la nostra felicità.

Ci avete segnato l’infanzia, avete colpito la nostra adolescenza e automaticamente, avete cambiato la nostra maturità.

Un genitore, una madre, un padre ma anche un tutore dovrebbero essere i protettori di una creatura pura, innocente, che sta appena entrando in questo mondo pieno di novità e ha bisogno di una guida per non perdersi in questo labirinto della vita.

I genitori sono quelle persone da cui ti aspetti un “buon giorno” quando ti svegli, invece ti dicono pieni di disgusto, tra il fumo della sigaretta un bel:”Tu non hai niente da fare?”.

E così iniziano tutte le nostre mattine: noi che vogliamo avere una famiglia unita, ma non abbiamo con chi.

Si fanno notare coloro che ci tengono di più a noi in qualsiasi cosa. Purtroppo loro non realizzano che sono le persone che ci abbattono di più a causa dell’indifferenza che li ha conquistati da un po’. Può essere questo, o incolpano i propri figli a causa delle frustrazioni.

Forse non avete avuto la storia più facile, forse la vita non vi ha offerto sempre quello che volevate e forse la colpa era la nostra. Però, se voi non volevate, noi non saremmo stati qui.

Lo sappiamo che da qualche parte sbagliamo anche noi, ma abbiamo bisogno di voi, delle persone più importanti della nostra vita, non vi vogliamo come mobili che l’unica cosa che fanno è gettare frustrazioni e traumi nella nostra testa. 

Quando sei all’inizio della strada, fai affidamento ai tuoi genitori. Durante il percorso ti rendi conto che sei solo. La comunicazione con la famiglia è importante solo se è salutare. Non evitate di eliminare dalla vostra vita le persone che vi abbassano il morale, anche se vi è difficile farlo. 

Non siete nati per essere schiavi dei vostri genitori. Sognate, create, inventate, siate voi con voi stessi, non i robot di persone alle quali felicità è tramontata a causa di scelte che non si assumono. 

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